Prestiti garantiti dallo Stato: l’Odissea delle imprese

Cessioni del quinto e deleghe di pagamento: un aiuto concreto alle famiglie
08/03/2021
Covid-19: i dati Assofin sul credito al consumo
08/03/2021

Svuotati i pronto soccorso, la pressione si è spostata sugli sportelli bancari. Chi fino ieri chiedeva agli scienziati un farmaco salva vita ora si rivolge ai direttori delle banche, sono loro i nuovi medici che non sempre però, a quanto pare, hanno voglia di trasformarsi in eroi. Le richieste per attivare la concessione di prestiti e di micro-finanziamenti previsti dal decreto liquidità sono già decine di migliaia. Si procede a passo di lumaca. Da più parti si segnalano intoppi, lentezze, burocrazie varie. E sono ancora troppe le clausole pubblicizzate sui banner ma non previste dal Dl liquidità. Alcune associazioni di consumatori denunciano, ad esempio, che in alcuni istituti di credito i prestiti concessi ai clienti verrebbero utilizzati per fidi già aperti dalle aziende. È appena il caso di ricordare che il provvedimento varato dal governo prevede prestiti garantiti anche alle piccole medie imprese. La maggior parte delle segnalazioni riguardano però cittadini che hanno chiesto il prestito da 25 mila euro, articolo 13, del decreto liquidità, lettera M. Per le persone fisiche e per le ditte individuali basta una mail. Non è necessario essere correntisti di una banca, né dimostrare alcun calo di fatturato. Serve una auto-certificazione, il prestito si basa sui dati relativi all’anno precedente. Il finanziamento ha un tetto massimo di 25 mila euro ma non potrà superare il 25% dei ricavi del 2019. Lo Stato si fa garante al 100% ed è previsto un preammortamento di 24 mesi. In teoria – purtroppo solo in teoria – l’istruttoria della pratica tra inizio e fine dovrebbe risolversi nell’arco di 48 ore ma come noto spesso, troppo spesso, non è quasi mai così.

Buy now